Un’escursione nel cuore dell’Abruzzo e del Molise tra Parchi Nazionali e Riserve Naturali con una ferrovia tortuosa e difficile che attraversa montagne e strette gole. Partendo da Sulmona a 328 metri slm raggiunge la quota più alta dello stivale con i 1.268,82 metri slm della stazione di Rivisondoli-Pescocostanzo per scendere poi, a Castel di Sangro a 793 metri slm, risalire fino a San Pietro Avellana per poi scendere nuovamente ai 423 metri slm della stazione di Isernia. Un tracciato spettacolare che da solo vale un viaggio attraverso centri abitati grandi e piccoli dove la storia ha lasciato numerose e pregevoli tracce insieme a tradizioni artigianali ancora oggi praticate. Un viaggio che unisce il massiccio della Majella con le sue ragguardevoli cime e i suoi grandiosi altipiani carsici con monumenti, opere d’arte e lavoro dell’uomo di queste magnifiche terre. È un po’ come vedere un documentario dal vivo con le immagini che scorrono dai finestrini del treno. «Chissà, forse tra qualche anno, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Ambientali metterà sotto tutela anche le linee ferroviarie locali. Non più rami secchi bensì musei viaggianti a “bassa velocità” alla scoperta della geografia, cultura e storia d’Italia. Gli stranieri le scoprono, le usano e ce le invidiano, noi le snobbiamo e preferiamo l’automobile […]». Inizia così Giuseppe Furno nella sua guida In treno alla scoperta dell’Abruzzo, nel presentare la linea ferroviaria Sulmona-Carpinone. Quasi come una previsione, una premonizione che oggi è diventata realtà. Non per opera della Soprindendeza ma della Fondazione FS Italiane che sensibile alla tematica, ha tutelato la “nostra ferrovia” all’interno del proprio progetto denominato Binari senza tempo: quattro spettacolari linee ferroviarie, che diventano un vero e proprio “museo dinamico” che la Fondazione stessa intende preservare e valorizzare. (www.fondazionefs.it). Oggi è possibile viaggiare ancora su quella che sicuramente è la linea ferroviaria più bella d’Italia e forse va anche oltre. L’associazione LeRotaie, già protagonista con un treno storico il 4 marzo 2012, dal novembre 2014 ha iniziato una stretta collaborazione con la Fondazione FS Italiane per far sì che questa linea rimanga ancora viva. A bordo di un convoglio storico con carrozze “centoporte” e “terrazzini” realizzate tra il 1920 e 1930, trainate dal locomotore diesel D445.1145 per l’occasione colorato con la classica livrea FS verde e marrone, si può rivivere tutta l’atmosfera di quasi un secolo fa, di quando i viaggiatori seduti su quelle stesse panche di legno avevano mete diverse da quelle che oggi noi vi proponiamo. Durante il viaggio sono presenti guide di bordo dello staff che descrivono la storia della ferrovia e la geografia del territorio attraversato e musica popolare itinerante tra le carrozze per tutta la giornata. A terra, invece, oltre alla musica che fa sempre da cornice, stands gastronomici per assaporare la locale tradizione culinaria e visite guidate alla scoperta di musei, borghi antichi e tradizioni.